Arne Jacobsen, probabilmente il più conosciuto designer danese, è nato nel 1902 a Copenhagen. Da bambino desiderava diventare pittore, ma suo padre scelse per lui la carriera di architetto. Fu così che studiò alla Reale Accademia delle Arti di Copenhagen presso la quale si diplomò nel 1927, apprendo il suo studio a Hellerup, nei sobborghi di Copenhagen.
Di origine ebraica, anche se non praticante, fu costretto nel 1943 ad abbandonare la Danimarca insieme al suo amico Poul Henningsen, rifugiandosi in Svezia.
Tornato in Danimarca nel ’49, si dedicò sia alla progettazione architettonica, sia al design di arredi, luci, posate.
La sua prima sedia è la Ant (formica) a tre gambe del 1952. Si tratta di una sedia in compensato di faggio costituito da ben nove strati di tranciato, di cui gli ultimi due doppiati con un foglio di lino.
Progettata per la casa farmaceutica Novo Nordisk, la sedia acquista subito una grande notorietà, permettendo all’architetto di sviluppare altri progetti di sedie, tra cui la famosissima serie 7 del 1955.
Nel 1956 Jacobsen diventa professore di architettura presso la Reale Accademia delle Arti di Copenhagen e, nello stesso anno, torna all’architettura, progettando l’Hotel SAS di Copenhagen per il quale disegna le poltrone Egg e Swan, nonché posate, illuminazione, ecc.
Del 1965 è il progetto del collegio di S. Catherine a Oxford, su cui Jacobsen ha piena libertà creativa. Per l’occasione disegna la poltrona Oxford, originalmente in legno e successivamente sviluppata in versione imbottita e rivestita.
Il suo ultimo progetto di grande rilievo è la Banca di Danimarca del 1970.
Arne Jacobsen era un perfezionista che curava personalmente tutti i dettagli di un progetto. Aveva la capacità di pensare ad interi ambienti in cui i vari elementi fossero perfettamente integrati fra loro a formare un unico, armonioso insieme.
Il suo design, considerato avveniristico negli anni ’50, è ora diventato un classico ed i suoi pezzi, eleganti ed intramontabili, sono icone del XX secolo.